ARTE ALLE SODINE Mostra collettiva alle Sodine Morolo FR
COMUNICATO STAMPA → Promossa e organizzata dalla Federazione Artisti in collaborazione con Magic&Unique Group, con il Patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Morolo, curata da Francesco Ruggiero con la collaborazione di Elena Dell’Andrea, la Mostra collettiva titolata Arte alle Sodine presenta in esposizione trenta Opere di un gruppo di Artisti contemporanei a fianco di alcuni storici Maestri protagonisti dei fermenti artistici a cavallo tra il Novecento e questo primo Ventennio del Duemila. Il termine L.I.N.C. (acronimo di Luoghi Interculturali Non Convenzionali) porta in sé l’essenza stessa dell’intera iniziativa e prende forma con un programma dagli intenti vasti ed estendibili. Dal Sud Italia con la splendida Mostra personale del Maestro Salvatore Provino al Country Hotel Ristorante SilvaSuriMuseum di Marina di Ragusa, al Nord con l’Esposizione nelle vetrine del Ristorante di Carlo Cracco in Galleria a Milano dell’Artista toscano Giovanni Ozzola con immagini retroilluminate, sostando a Roma al Bar degli Artisti, il Bar Gallo di Via Salaria, dove sono esposte le Opere recenti di Gianpaolo Berto, Decano dell’Accademia di Belle Arti di Roma e Tonino Maragnani, fino a giungere per questo appuntamento presso Le Sodine a Morolo e testimoniare la continuità artistica che ha visto legati indissolubilmente la figura del Maestro e dei suoi Allievi, attraverso le mutevoli geografie del gesto e del segno nell’Arte, intinte nella molteplicità sospesa di una umanità dilatata. In Mostra da domenica 8 dicembre 2019 sino a domenica 12 gennaio 2020, le Opere di Franco Angeli Carlo Levi Tano Festa Mario Schifano Gianpaolo Berto Gino Di Prospero Giulia Apice Sandro Canali Elena Dell’Andrea Irene De Sanctis Stefania Eucalipti Valentina Faraone Mario Fiaschetti Javier Stefano La Rocca David Ovidi Vinicio Prizia Rocco Sciaudone, con una specifica attenzione agli Artisti delle Accademie di Belle Arti italiane ed europee come, in questa occasione, agli Artisti delle Accademie di Belle Arti di Roma, di Frosinone, di Venezia e di Napoli. Tra i colori della natura che splendono su una terra fertile di luce che brilla sui campi, mentre lo sguardo scorre lungo i primi dolci rilievi collinari del frusinate, molti sono stati gli Artisti e i Letterati di diverse nazionalità europee, e non solo, che hanno documentano gli scorci, i paesaggi, le scenografie e gli scenari di vita di questi luoghi con Opere che oggi ritroviamo esposte nei più importanti Musei e Collezioni di tutto il mondo. La volontà è quella di riprendere la fertile Rassegna espositiva da tenersi in locali pubblici, contaminandosi a un ruolo sorprendente: fungere da nuovi contenitori dell’Opera d’Arte, assolvendo al duplice compito di quotidiana accoglienza della clientela e a luoghi espositivi non convenzionali. Un importante punto di riferimento è quello che ha orientato, nel primo dopoguerra, l’interesse dei Pittori (in particolare legati al Movimento realista, non solo italiano ma anche straniero) a lavorare a contatto con le masse, per avvicinarsi ai problemi quotidiani della vita reale. Una partecipazione che li portava a raggiungere i lavoratori, i cittadini nei luoghi dove svolgevano le loro attività per realizzare Opere ad essi ispirate, lasciando loro, oltre ad un sostegno psicologico, anche uno stimolo per vivere coscientemente e liberamente qualsiasi espressione artistica. Coinvolgente fu l’esperienza di Carlo Levi e Renato Guttuso nelle terre del Sud Italia. Il desiderio di trovare dei luoghi collettivamente frequentati dove si offra la possibilità di riallacciare un amore con l’Arte e la Bellezza in qualsiasi momento della giornata, da tutte le categorie sociali e culturali, rimane una esigenza attuale. Riviviamo il Cabaret Voltaire, celebre locale sperimentale fondato a Zurigo nel 1916 e considerato la culla del Dadaismo, Movimento di rottura e rinnovamento artistico, il Bar cafè è sempre stato storicamente un ambiente di ritrovo di Artisti e Intellettuali ed è chiaro, fin dall’origine, il connubio esistente tra la consumazione di caffè e le conversazioni letterarie, politiche e artistiche. Vi si poteva trovare, oltre a un breve momento ricreativo nell’arco della giornata, occasioni per creare coinvolgenti scambi culturali. Fin dal Settecento i Caffè italiani accoglievano vivaci ambienti in cui le sempre più frequenti riunioni intellettuali divenivano chiari punti di riferimento. L’Arte era un tema ricorrente, argomento caratterizzante degli incontri tenuti in questi luoghi. Alcuni esempi storici e rappresentativi si annoverano nella stessa città di Roma. Gli spazi più famosi sono stati il Caffè Greco, a Via Condotti, frequentato da moltissimi Artisti, da De Chirico a Guttuso con una tradizione che arriva fino ai giorni nostri, il Bar Rosati, a Piazza del Popolo, negli anni Sessanta era regolarmente frequentato da Artisti stranieri e italiani fra cui Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Critici d’Arte e Galleristi. Lo stesso avveniva, in quegli anni, per le Trattorie. Un esempio storico era l’Osteria Menghi, a Via Flaminia, in cui si potevano incontrare oltre a Scrittori, Cineasti, Poeti e Attori, Mario Mafai, che ritrasse l’Osteria in un suo quadro, Mino Maccari, Pietro Consagra, Carla Accardi e molti altri. L’Itinerario di un viaggio senza fine nei luoghi dell’Arte aiuta a comprendere l’intento originario del progetto costituito dall’intenzionalità esplicita di avvicinare le Opere d’Arte a una fruizione collettiva e quotidiana. Stabilire fra queste, l’Artista e lo spettatore, una familiarità che spesso viene tralasciata. La serata inaugurale è prevista domenica 8 Dicembre 2019 in occasione dei Festeggiamenti della Immacolata Concezione, una delle più importanti festività della Religione cattolica. La Mostra si apre sulle note delle Arie Sacre dell’Ave Maria di Giulio Caccini, Musicista rinascimentale laziale, eseguite dalla Cantante Lirica Salvina Maesano. Un vocalizzo su una affascinante progressione di settime, none e tredicesime, con il saluto iniziale Ave Maria e, a seguire, Charles Gounod, il quale, si racconta, che colto da una intensa crisi interiore, confortato dalla meditazione sacerdotale, lo portò a scrivere la celebre Ave Maria. A seguire la Conferenza Stampa con gli interventi di Francesco Ruggiero Curatore Direttore Artistico, Luigi Canali, Gino Molinari Sindaco Di Morolo, Loredana Rea Direttore Accademia di Belle Arti di Frosinone, Gianpaolo Berto Decano Accademia di Belle Arti di Roma, Donatella Spaziani Docente della Accademia di Belle Arti di Frosinone, Elena Dell’Andrea Artista Accademia di Belle Arti di Venezia, Flavio D’Agate Giornalista pubblicista Critico d’Arte. In Mostra sarà disponibile il Catalogo.
ARTE ALLE SODINE la transumanza itinerario di un viaggio senza fine
Queste colline del Frusinate fin dal Settecento, scrive Francesco Ruggiero, hanno lusingato l’attenzione di molti Artisti che sono confluiti da ogni parte d’Europa, dalla Francia, dalla Spagna, dall’Inghilterra, dalla Germania … traendo ispirazione dalla bellezza del paesaggio, dei suoi sapori, della sua natura, delle sue donne e … , immortalando sulle loro tele le linfe vitali di questa meraviglia di cui ancora oggi noi possiamo riappropriacene. Ed è per mezzo di Manifestazioni come questa, e voglio ricordare anche il progetto Museo Aperto all’Aperto, realizzato a Olevano Romano, che vogliamo offrire avventure di piacere sensoriale e intellettuale di eccellenze elaborate a KM.O come in queste terre cariche di ispirazioni e sapori della natura. Da quando l’uomo si è elevato a centro del mondo con l’Umanesimo e il Rinascimento, l’Arte ha sempre più sviluppato tali assunti fino al liberismo creativo dell’Arte Contemporanea per un’esperienza sempre più ricca di emozioni che l’esistenza offre ai nostri sensi e ai nostri intelletti. Gli Artisti delle Accademie possono fare quadri rinascimentali apprendendone le proporzioni, la prospettiva e la velatura. L’Arte moderna e contemporanea è un’evoluzione di quella: è un’Arte multidimensionale che in ogni sua Opera descrive infinità di opere che l’Artista realizzerebbe in modo classico e di cui invece ne traccia le connessioni con simboli che delineano le forme reali dei suoi nuclei dimensionali. Ne è un esempio la simbologia dei moti dell’Anima di Kandinski, infiniti nuclei e tutti diversi ma contenuti nel codice della sua personalità, codice espressivo diverso dal nostro, eppure con gli stessi elementi, ma disposti in modo diverso, quindi simile nel suo essere a quello di un codice di dimensioni della coscienza. Così l’Artista ci seduce nelle sue dimensioni al fine di non lasciarci confinati nel nostro codice, ma aprirci al piacere creativo della comunicazione intuendone le infinite dimensioni. Un lavoro e un processo evolutivo infinito per mettere a sistema e a regime le dimensioni ambientali del suo inconscio o Ambiensioni, le dimensioni prodotte in lui dai suoi pensieri o Produnsioni, le dimensioni da cui sorge la sua ispirazione o Sorgensioni, le dimensioni dei suoi ricordi o Temponsioni, le dimensioni con funzioni per la sua personalità o Funzionsioni. Così l’Arte classica è piacevole, soddisfacente perché ci fa camminare consapevoli nella luce dei principi universali. L’Arte moderna è piacevole perché ci fa camminare nudi senza pericoli nel buio delle dimensioni della coscienza dell’Artista. Così l’esperienza del piacere è sempre più completa. Ci nutriamo di piacere e di bellezza. La bellezza dell’Arte è proprio qui, ora: dare bellezza a chi la vede. Far provare, a chi la vede, la bellezza che l’Artista ha provato nel farla. Aumentare il piacere degli altri. Così al piacere di ciò che degustiamo in questo luogo si somma e associa la bellezza di ciò che vediamo. Coniugare Arte e sapori è un modo per generare piacere agli altri scoprendo semplicemente che l’Arte Visiva dà avversione unicamente come quel piatto che non si è mai assaporato. E poi si scopre che è ottimo. … Non amo che le rose che non colsi come ci esorta il grande Poeta Guido Gozzano. Potrete osservare in questo luogo, come in un Museo d’Arte, Opere realizzate da Franco Angeli, Carlo Levi, Tano Festa, Gianpaolo Berto, Mario Schifano, Gino Di Prospero, Maestri indiscussi dell’Arte internazionale insieme a Giulia Apice Sandro Canali Elena Dell’Andrea Irene De Sanctis Stefania Eucalipti Valentina Faraone Mario Fiaschetti Javier Stefano La Rocca David Ovidi Vinicio Prizia Rocco Sciaudone … e che tutti noi ringraziamo. Vorrei iniziare questo lungo racconto con Franco Angeli, è un fatto personale, un ricordo, un omaggio alla nostra grande amicizia. Proprio con Franco ci innalzeremo in volo attraversando monumentalità di incontri di civiltà e di celebrazioni hollywoodiane che hanno interessato, in particolare, la Cultura d’oltreoceano. Carlo Levi ci riporta ad una eleganza dinamica della natura ispirata da questi luoghi. Mentre Tano Festa ci introdurrà nella sua multidimensionalità interiore. Un lungo racconto che evidenzia in Gianpaolo Berto le vibrazioni di un navigare Errante infinito e creatore del proprio itinerario di un viaggio senza fine. Mario Schifano descrive chimiche di aeree vastità mentre Gino Di Prospero ci riporta all’immagine dei flutti della libertà della vita con un cromatismo che rievoca Popper e Van Gogh. Questo percorso artistico ci porta ai Monocromi di Sandro Canali, ispirati alle avanguardie di Pietro Manzoni. Nelle sue opere Sandro ci trascina nel rosso e nel giallo dei suoi mondi, dei suoi nuclei di dimensionalità, dove il rosso è la forza universale del creare al suo stato di vastità uniforme e il giallo è la voce profonda del Verbo che ne favorisce la prosecuzione verso un creare verticale. Elena Dell’Andrea ci accompagna nei cristalli ormonali dell’Italia, ghiandola pituitaria del mondo, che sorregge le informazioni dell’intero universo da Galileo in poi, come la pituitaria nel corpo umano. Irene De Sanctis continua questo itinerario depositando dolci uve di universi di silicio aprendo portali come mondi di orizzonti. Con Stefania Eucalipti si accede in atmosfere vangoghiane di forze naturali decifrate in promesse di fiori dal misterioso imponente infinito interiore dell’Artista. Valentina Faraone ci dispiega i suoi mondi interiori in un nucleo di dimensionalità che genera ogni infinità e, come Francis Bacon, lo riscontra con la sovrumana grandezza della pittura rinascimentale e post-rinascimentale. Javier ci riscalda adoperando un cromatismo intenso carico di luce conducendoci attraverso orizzonti di profondità con pitture oniriche e di impressioni ipnotiche con richiami a Kandinskj e Chagall. In Stefano La Rocca scopriamo l’Artista tratteggiare e circoscrivere l’elemento essenziale della realtà liberando l’ombra in pienezza di sostanza. David Ovidi ci dona attraverso la sua Arte una lussureggiante veduta multidimensionale di queste località con una pittura arabescata di messaggeri e scivoli e rimandi ermeneutici della percezione. Vinicio Prizia ci consegna fiori di virilità che si concedono attraverso una generosità femminile dalle tranquillità lunari delle probabilità cosmiche. Rocco Sciaudone ci trasporta attraverso i portali delle sue produnsioni tra saggezza edificatrice plastica ed elevati incanti naturali. Giulia Apice con le sue tinte ci conduce attraverso le possibili variazioni di espansioni cosmiche dell’infinità della coscienza e della conoscenza. Erma l’Opera scultorea di Mario Fiaschetti ci dischiude la soglia, come un guardiano bonario, ma attento sul ciglio del Tempio vigila gli orizzonti della nostra Anima. L’evento è ideato in modo tale che l’Opera finale sia la sintesi di diverse scuole, stili, culture, esperienze artistiche e spirituali. Ciascuno degli Autori delle opere presenti è diverso dall’altro per provenienza, cultura, impostazione intellettuale, stile. Ma tutti hanno come riferimento il rapporto tra l’Arte e l’Ambiente. L’alchimia dell’Arte è tale da permettere ad ogni singola opera di continuare ad essere portatrice di messaggi, sensazioni, emozioni anche molto personali. Oltre ai materiali, anche le tecniche sono le più diverse: non è stato posto alcun limite alla trasformazione in atto e alle modalità di attuazione delle Opere. Il risultato vuole essere una vera e propria operazione di bonifica con il contributo di Artisti di diversa provenienza geografica e culturale, a sottolineare la potenzialità dell’uomo di realizzare, tramite l’Arte, un linguaggio globale, simbolo di quell’intimo accordo che nasce da una comune intenzionalità creativa.
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