David Ovidi │ film Luoghi dell’Anima
TESTO CRITICO DAVID OVIDI I luoghi dell’Anima → David Ovidi espone nel Docufilm una selezione di Opere realizzate tra il 2017 e il 2020. Queste mostrano un camminare dell’Artista nella sua Anima, ritraendo fuori di sé i tracciati dei percorsi evocativamente chagalliani delle sue impronte, nei colori e nelle profondità delle sue impressioni, con un tratto in parte vangoghiano, dove il colore viene steso oltre che con la punta del pennello anche con il dito, in una congiunzione di opposti e di sintesi alla Mario Schifano. Una sintesi della sintesi interna all’Universo espressivo di David Ovidi, che manifesta all’osservatore quei risvolti metamorfici e di trasfigurazione della conoscenza a cui normalmente non fa caso perché si appaga dell’immagine ricevuta dall’occhio in un’ottica meccanico/quantistica di taylorizzazione della percezione, basata sulla razionalizzazione del processo creativo, ovvero di ottimizzazione del profitto conoscitivo della stessa a danno della qualità del prodotto di tale conoscenza all’interno della sua coscienza. Difformemente le Opere di David Ovidi ci educano ed insegnano, esplorandole, che l’Arte ha la libertà di poter uscire da questi schemi, di poter andare oltre questa selezione ingiustificata per scoprire quel che è ancora contenuto all’infinito, in quel che credevamo di conoscere e che ogni volta ci sorprenderà come una natura che si fa seno e grembo di intimi motivi in ogni natura conoscente.
O, certo, più attentamente come in un gioco che diventa amore, per il quale si mostra sotto il segno di quel Amor … che come compone Dante Alighieri, … move il sole e l’altre stelle. E da quel medesimo afflato di mistica unità che … move il sole e l’altre stelle sorsero le Cattedrali del Medioevo, per mano di anonimi Artisti itineranti sulle rotte di tutto il mondo cristiano, per celebrare il Divino in tutte le sue forme. Ugualmente anche gli Artisti islamici hanno vestito di Moschee l’intero mondo conosciuto, in nome della propria fratellanza in ogni luogo e per chiunque egli si riconosca come manifestazione del Divino. Il Gotico è stato un volume d’Arte internazionale, così come precedentemente lo furono il neolitico, che innalzò i suoi Dolmen e Menhir in nome di un Dio sconosciuto in ogni dove e come lo fu la Civiltà delle piramidi, ancora opera di anonimi Artisti che innalzarono queste straordinarie liriche al mondo divino. Ogni Arte ha concorso a rappresentare nella Storia, attraverso una pratica pienamente consapevole, dalla Primavera del Botticelli all’Armonia delle Sfere, il concetto del reale riconoscimento dell’intrinseca e universale unità del tutto.