CARMENSITA BELLETTIERI Food e Magia, storie di cibo e incanti in Basilicata L’Arcano in tavola
COMUNICATO STAMPA → Sabato 12 aprile2025, alle ore 9.30, la giornalista, scrittrice e foodblogger Carmensita Bellettieri presenta il libro Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata, Edizioni Le Penseur, nella sede del Circolo culturale Gocce d’Autore a Potenza in Vico Carlo Pisacane 5 (Via del Popolo). … Un uovo per generare Amore e Tempo. Il seme primordiale. Il tuorlo, l’albume e il guscio come il regno celeste, quello terreno e quello infero: la totalità delle forze creative che accendono la primavera e forgiano la materia. Così scrive l’Autrice che focalizzerà l’incontro sul simbolismo del cibo attraverso il prisma dei tarocchi, proponendo un viaggio alla scoperta dei significati nascosti nei nostri piatti, dove la tradizione culinaria incontra l’antica saggezza dei tarocchi. Un particolare riferimento verrà dato alla preparazione dei cibi della tradizione pasquale e primaverili. Con l’Autrice, interverrà anche la Delegazione potentina delle Fornelle, un’Associazione a carattere nazionale che mira allo sviluppo della Cultura gastronomica che si prefigge di promuovere riunioni conviviali, incontri in armonia, scambi di esperienze al fine di accrescere la Cultura per la buona cucina, conservando le tradizioni locali della cucina regionale e familiare. In tale occasione sarà allestita una Mostra degli Antichi Timbri del pane di Matera.
È l’occasione per conoscere da vicino gli strumenti di un alimento prezioso. Ospiti speciali della mattinata saranno gli studenti della III G, Arte bianca e Pasticceria, dell’Istituto Alberghiero Umberto Di Pasca di Potenza accompagnati dall’insegnate Tiziana Mazzola. L’incontro è aperto a tutti. Dopo dieci anni di approfondite ricerche sul campo e sulle tavole, Carmensita Bellettieri impiatta un’opera sul cibo tradizionale della Basilicata come sintesi simbolica di miti e riti che non hanno mai perso l’antica malìa di comunicare desideri e paure. Elemento che arricchisce l’opera è la grande quantità di immagini di Raffaele Cutolo, a corredo e testimonianza di quanto narrato. Anche se con finalità divulgative e taglio storico/antropologico, l’opera è concepita come una narrazione di quattro personaggi lucani incantatori: il Cucibocca di Montescaglioso, il Maggio di Accettura, la Grande Madre e la Mascìara. Un testo tra fiction e non fiction che mescola generi, dal saggio alla filastrocca, dal reportage giornalistico alla fiaba, registri linguistici, dal lirico al dialetto, e paesaggi, dai calanchi ai Sassi di Matera, dalle cime del Vulture a quelle del Pollino, dalle Dolomiti lucane alle coste di Maratea: una sinfonia di saperi e di sapori che hanno il profumo mitopoietico del realismo magico.
Può il cibo essere un ponte tra cielo e terra? In realtà, lo è sempre stato. Fin da quando l’uomo ha pregato bruciando offerte, il cibo è stata l’oblazione per eccellenza. Si offriva in terra il frutto migliore del raccolto per chiedere al cielo la pioggia, la fine di una pestilenza o la nascita di un figlio … insomma qualunque desiderio che dovesse superare il confine terrestre e salire verso le stelle, proprio come faceva il fumo. Così fu e così ancora è in terra di Basilicata. Strato su strato, il popolo lucano ha sincretizzato le antiche magie e gli arcaici rituali propiziatori in una sintesi simbolica che è il piatto tradizionale lucano.
Santo importante, gastronomia rilevante: i piatti tipici serviti per le grandi feste hanno un abito gastronomico e un corpo sacro. Tradizioni culinarie come il piccilatiedd, Natale, la scarcedda, Pasqua, o la rappasciola, Santa Lucia, racchiudono una Costellazione di riti, credenze e magie, ovvero gesti apotropaici, che aiutano a masticare la vita quando si ha paura della morte. Nei momenti astronomici di crisi, l’uomo primitivo aveva paura che tutto potesse finire o, al contrario, sentiva il bisogno di partecipare a un nuovo inizio. Durante il Solstizio d’Inverno e in quello d’Estate, o durante l’Equinozio di Primavera e quello d’Autunno, in particolar modo, ma anche in altre fasi astronomiche che influivano sul calendario agricolo, si aveva necessità dell’intervento divino per propiziare semina, mietitura o un buon raccolto. Non si può parlare di cibo tradizionale lucano, dunque, senza parlare di Carnevali antropologici, matrimoni arborei, passione del grano, battesimo delle bambole … insomma di tutti i riti e i miti che ammantano questa regione di arcaico incantamento.
Non si può parlare di food in Basilicata senza raccontare anche la magia di questa antica e selvaggia terra. Food e magia appunto. L’assonanza col demartiniano Sud e magia non è casuale. La glottologa e dialettologa Patrizia Del Puente scrive nell’introduzione all’opera: … Definire il libro di Carmensita Bellettieri originale è riduttivo. Siamo di fronte a un testo che coniuga in maniera efficace e mai pesante cultura antica, storia, lingua, gastronomia, tradizioni e riti … Insomma, un lavoro completo e accattivante che ci porta di volta in volta in un mondo magico, ma ci riporta, subito dopo, nel concreto del cibo, coniugando le due cose in maniera lieve
La concretezza del cibo è la stessa materialità delle mani che lo creano, lo trasformano, lo offrono come supremo emblema d’amore. Mani che, da sempre e spesso ancor oggi, sono femminili e abituate a usare il fuoco come un crogiolo alchemico, cosa ben sottolineata dalla postfazione dell’antropologa del cibo e chef Anna Maria Pellegrino: … Streghe e massaie: due modi simbolici di fare cucina. Del resto, la cottura è una misteriosa alchimia: in cucina viene infatti elaborato un pensiero e la gastronomia forse nasce proprio da qui. Nell’immaginario popolare, lontano dalle meraviglie delle corti principesche, la cucina è un luogo magico e misterioso dove il cibo si trasforma, muta di aspetto, di colore e di sapore. La mutazione del cibo da nutrimento a godimento: ecco la vera pietra filosofale!
E quale più antica trasformazione della fermentazione? Con questo processo la Natura trasmuta la farina in pane, il latte in formaggio, l’orzo in birra e l’uva in vino: la fermentazione attraverso la morte genera una nuova vita. Una vita che nutre altre vite. Il nutrimento per l’Anima e il Corpo, nucleo essenziale di Food e Magia, è stato colto appieno nelle parole di Alessandra Calligari, filosofa e formatrice, quando scrive: … Mi ha colpito, delle pagine di questo libro, il riferimento continuo, pur nella varietà degli esempi e degli aneddoti, a un tema che mi è particolarmente caro: la generatività. La capacità di dare vita, in mille forme diverse; di ideare, progettare, creare, generare, produrre, realizzare. In un intreccio infinito tra sacro e profano, traendo dagli elementi più semplici – terra fuoco aria acqua – innumerevoli stimoli e spunti … Penso al racconto finale di Sophia (un nome, un programma!) che ci porta a concludere il viaggio tra cibo e magia entrando in contatto con il potere del sogno, dell’inconscio che si disvela, al limitare di quella soglia che possiamo, di volta in volta, osservare fermandoci al di qua o varcare andando al di là. Carmensita Bellettieri sembra divertirsi nel prenderci per mano e portarci alla scoperta di misteri che, volendo, possiamo lasciare tali oppure cercare di penetrare. Ci fa da guida e ci lascia liberi di accettare la scommessa dandoci anche dei consigli per approfondire (ricca la sua bibliografia, da classici come Eliade, Guénon o Frazer, a testi specifici sulle tradizioni lucane, gastronomiche e non solo), nel caso fossimo curiosi di saperne di più.
Si potrebbe quasi concludere che in Food e Magia. Storie di cibo e incanti in Basilicata di Carmensita Bellettieri si procede a ritroso, fino a giungere agli ancestrali giorni in cui la Madre Terra era sacra in ogni sua parte e in ogni suo frutto. Quando l’uomo ha dimenticato la santità del pianeta che ci genera e nutre e ha spostato le sue divinità dai boschi o dalle montagne in edifici chiusi e costruiti da egli stesso, ha perso anche quel legame spirituale tra la sua materia e il Cielo. Una spiritualità che, oggi più che mai, cerca veicoli e luoghi in cui il sacro è ancora così parlante nella maestosità della Natura
CARMENSITA BELLETTIERI Food e Magia, storie di cibo e incanti in Basilicata L’Arcano in tavola [approfondimenti]
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